sabato 13 giugno 2020

STEP #25 | La sintesi finale

Necessità

Un termine antico, strettamente legato all'essenza umana[S.1-BIS] come si può evincere dalle sue definizioni etimologiche[S.1]: viene visto come una strenua ricerca di qualcosa, o come l'incessante tentativo di

Ciclo di Carnot
Il rendimento di una macchina termica[S.13]. Più e vicino ad
1 e più la macchina sarà efficiente, ma tramite un teorema
è dimostrabile che non sarà mai pari a 1.
 raggiungere un obiettivo. Si può affermare che la vita dell'uomo, è sempre caratterizzata dalla necessità così intesa, da un perpetuo inseguimento dei suoi obiettivi e da un'eterna sensazione di mancanza e di bisogno, sia nel caso di un bisogno morale (necessità di scoprire, di sapere[S.13]) che di un bisogno fisico (necessità corporee, bisogni fisiologici[S.3]).
E' anche attraverso questa declinazione che così l'uomo scopre e si accorge dei propri limiti[S.15].
Molti riferimenti al termine si possono rintracciare nello Zibaldone di Leopardi[S.6][S.20], nei dialoghi platonici[S.8], nonchè nella divina commedia [S.7].
Ananke (Destiny) [S.4], opera di Gilbert Bayes.
Il termine ha, inoltre, una declinazione filosofica di rilievo. A partire dall'antichità [S.2], passando attraverso il periodo medievale[S.12] e giungendo all'epoca contemporanea [S.18] il concetto di base è lo stesso: la necessità è il nesso logico di causa-effetto che regola la materia in ogni suo aspetto.
Il tema del necessario, dell'essenziale e dell'imprescindibile può essere individuato all'interno della nostra vita quotidiana e in ciò che di essa fa parte. Se ne possono trovare esempi nelle arti figurative [S.9], nel cinema [S.10], nei fatti di cronaca [S.14], nelle pubblicità [S.5] o anche nelle particolari situazioni in cui ci veniamo a trovare [S.11].

La persistenza della memoria, CFR. [S.9]
Il concetto di necessario, dipendentemente dalla sua interpretazione etica e dalla connotazione negativa o positiva che gli si attribuisce[S.21], può anche essere alla base di linee di pensiero [S.19], di alcuni comportamenti [S.16] o anche essere d'ispirazione per la trama di una serie TV[S.22].

Di seguito si elencano i link per i post contenenti l'abbecedario del termine e per la mappa concettuale.
Link per l'abbecedario[S.17]
Link per la mappa concettuale[S.23]












giovedì 11 giugno 2020

STEP #23 | Mappa concettuale


STEP #22 | Una breve serie TV

What is not

Il protagonista della serie è un ragazzo diciassettenne molto ricco di nome Kyle, discendente da una famiglia prestigiosa, il quale vive una vita di lussi ed eccessi insieme ad alcuni suoi coetanei.
  • Il primo episodio inizia in medias res, nel bel mezzo di una enorme e caotica festa. Kyle è solito partecipare e organizzare queste feste, dove non mancano mai alcolici, droga e ragazze. Tutto si svolge nel più totale delirio, i personaggi agiscono calpestando ogni senso del pudore, ubriacandosi e facendo baldoria. Vi è chi è sempre intento a cercare l'approccio con una ragazza, chi sfida gli altri ad una gara di bevute per mettersi in mostra, chi invece è ormai sconfitto dai postumi e giace su quale sedia o divano aspettando che passi la sbronza. Solitamente Kyle rientra sempre in una di queste categorie.
  • Il secondo episodio continua sulla scia del precedente. Il protagonista, favorito dal fatto che tutti conoscono la sua condizione economica e anche da una buona dose di carisma che naturalmente possiede, riesce sempre ad ottenere ciò che vuole. Con il passare del tempo, bravata dopo bravata, festa dopo festa, egli però comincia a provare una nuova, strana sensazione. Si rende conto che ogni sua azione, col ripetersi nel tempo, perde di intensità. Ogni sigaretta fumata non ha lo stesso sapore della precedente. Ogni sua nuova relazione lo annoia, quasi lo infastidisce. Ogni serata sembra diventare ripetitiva e fuori luogo. E' come se fosse necessario far notare agli altri che si sta divertendo, ma che senso ha tutto questo se al di sotto non c'è più alcun divertimento ?
  • Nel terzo episodio la festa è terminata da poco. Il protagonista si trova disteso nel giardino dell'abitazione ed è in quel momento di solitudine e pace che riflette. Si rende conto di quanto sbagliato tutto possa essere. Di come tutto ciò su cui egli ha sempre fatto leva sia in realtà vuoto. Di come egli non abbia mai dato veramente importanza all'autenticità dei suoi gesti e all'intenzione vera e concreta che sta alla base di questi. Ha sempre agito tanto per, perché così era sua abitudine e perché tutti così si comportavano, senza mai considerare ciò di cui aveva veramente bisogno e di quanto basti poco per essere felici. La serie termina quindi con una riflessione sulla valutazione di ciò che è veramente necessario ed essenziale e di come la felicità sia relativa, spesso illusoria e simulata.




STEP #21 | N. e sue interpretazioni, etica

Nel corso della storia della filosofia vi sono state varie definizioni ed interpretazioni di necesitas, che hanno avuto un impatto diverso sulla mentalità dell'epoca per come tale concetto poteva venire inteso.

Partendo dalla definizione classica del termine (cfr. step), la parola ha il senso di un'incessante e perpetua ricerca. Appare dunque un termine connotato negativamente, poiché a chi è impegnato in tale estenuante ricerca manca sempre qualcosa ed è sempre in una condizione di bisogno.

La necessità filosofica nel senso fisico stabilisce l'ordine del mondo e le relazioni causa-effetto che lo governano (cfr. step).
Questo dunque ha risvolto positivo, stabilendo l'utilità della scienza. Come scrive Democrito, "Lo scopo dello scienziato è scoprire la successione causale tra gli eventi e tradurla in leggi che permettono non solo di spiegare i fenomeni della natura, ma anche di prevederli."


STEP #20 | N. nello Zibaldone

"Ed ecco se volete esser poeta e servirvi di quello che vi somministra la natura, naturalmente, e rettamente, cominciate, se siete uomo di giudizio, a conoscer la necessità assoluta dello studio (oh bestemmia! necessario lo studio per iscriver e poetar bene)"

Zibaldone- Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura


In questo passo dello Zibaldone Leopardi sottolinea la grande importanza dello studio per poter essere in grado di produrre poesia di buon livello. Insieme all'indole e alla predisposizione (servirvi di quello che vi somministra la natura), lo studio viene presentato come qualcosa di assolutamente necessario, contrariamente a chi sostiene che la poesia sia solo ispirazione, istinto o improvvisazione.

martedì 9 giugno 2020

STEP #19 | N. ed Utopia: la morale Kantiana



Per Kant la morale può essere considerata una somma ultima di tutti i comandamenti e gli obblighi che la ragione impone all'uomo.

Attraverso massime ed imperativi categorici, se ogni uomo agisse seguendo questo schema che Kant propone si giungerebbe ad un'utopico mondo perfettamente morale.

Egli costruisce una morale basata e fondata sulla ragione, quindi necessaria e universalmente valida. L'etica di Kant da quindi grande importanza all'intenzione di un'azione poiché, se dettata da ragione, è fondamento di una massima e può essere estesa ad imperativo categorico.



Vari esempi di imperativo categorico:
"agisci soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale"

"agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo."

"La volontà non è semplicemente sottoposta alla legge, ma lo è in modo da dover essere considerata auto-legislatrice e solo a questo patto sottostà alla legge."


STEP #18 | N. nella filosofia contemporanea

Tra i filosofi moderni che trattano il tema della necessità può essere citato il pensiero Kantiano: egli riprende la definizione di necessità di Parmenide (cfr. step), suddivisa successivamente da Leibnitz in 3 categorie.

1)La necessità geometrica (o logica), basata sul principio di non contraddizione che lega causa ed effetto;
2)La necessità fisica rappresenta l'ordine immutabile delle cose, del mondo fisico;
3)La necessità morale discende dall'obbligo morale di scegliere il meglio.

Egli infatti usa il termine necessario nella critica della ragion pura, analizzando i vari tipi di giudizi. I giudizi sintetici a priori, ad esempio, vengono da lui descritti come giudizi sui quali la scienza si fonda:
-Sono sintetici e non analitici, in quanto accrescono il sapere non partendo da altre conoscenze.
-Sono a priori, intesi quindi con il carattere di universalità (necessari) e sempre validi.