giovedì 11 giugno 2020

STEP #22 | Una breve serie TV

What is not

Il protagonista della serie è un ragazzo diciassettenne molto ricco di nome Kyle, discendente da una famiglia prestigiosa, il quale vive una vita di lussi ed eccessi insieme ad alcuni suoi coetanei.
  • Il primo episodio inizia in medias res, nel bel mezzo di una enorme e caotica festa. Kyle è solito partecipare e organizzare queste feste, dove non mancano mai alcolici, droga e ragazze. Tutto si svolge nel più totale delirio, i personaggi agiscono calpestando ogni senso del pudore, ubriacandosi e facendo baldoria. Vi è chi è sempre intento a cercare l'approccio con una ragazza, chi sfida gli altri ad una gara di bevute per mettersi in mostra, chi invece è ormai sconfitto dai postumi e giace su quale sedia o divano aspettando che passi la sbronza. Solitamente Kyle rientra sempre in una di queste categorie.
  • Il secondo episodio continua sulla scia del precedente. Il protagonista, favorito dal fatto che tutti conoscono la sua condizione economica e anche da una buona dose di carisma che naturalmente possiede, riesce sempre ad ottenere ciò che vuole. Con il passare del tempo, bravata dopo bravata, festa dopo festa, egli però comincia a provare una nuova, strana sensazione. Si rende conto che ogni sua azione, col ripetersi nel tempo, perde di intensità. Ogni sigaretta fumata non ha lo stesso sapore della precedente. Ogni sua nuova relazione lo annoia, quasi lo infastidisce. Ogni serata sembra diventare ripetitiva e fuori luogo. E' come se fosse necessario far notare agli altri che si sta divertendo, ma che senso ha tutto questo se al di sotto non c'è più alcun divertimento ?
  • Nel terzo episodio la festa è terminata da poco. Il protagonista si trova disteso nel giardino dell'abitazione ed è in quel momento di solitudine e pace che riflette. Si rende conto di quanto sbagliato tutto possa essere. Di come tutto ciò su cui egli ha sempre fatto leva sia in realtà vuoto. Di come egli non abbia mai dato veramente importanza all'autenticità dei suoi gesti e all'intenzione vera e concreta che sta alla base di questi. Ha sempre agito tanto per, perché così era sua abitudine e perché tutti così si comportavano, senza mai considerare ciò di cui aveva veramente bisogno e di quanto basti poco per essere felici. La serie termina quindi con una riflessione sulla valutazione di ciò che è veramente necessario ed essenziale e di come la felicità sia relativa, spesso illusoria e simulata.




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