L'uomo e la Necessità
Il primo e principale significato del termine è quello di bisogno corporale e fisiologico, volto alla sopravvivenza e al sostentamento dell'individuo. Per questo quando si sente parlare di una necessità la si quantifica automaticamente come un bisogno o come una situazione di "mancanza".
Al contempo, dal punto di vista filosofico, il creatore del concetto di "necessità" è Parmenide (544 a.C./541 a.C. – 450 a.C.), che nella mitica figura di Ananke o di Dike («giustizia» nel senso di suprema legge cosmica) reggitrice dell’Universo idolizza la sua scoperta della necessità logica. Da cui la pura asserzione dell’essere che esclude ogni asserzione di non essere.
Al contempo, dal punto di vista filosofico, il creatore del concetto di "necessità" è Parmenide (544 a.C./541 a.C. – 450 a.C.), che nella mitica figura di Ananke o di Dike («giustizia» nel senso di suprema legge cosmica) reggitrice dell’Universo idolizza la sua scoperta della necessità logica. Da cui la pura asserzione dell’essere che esclude ogni asserzione di non essere.
Il progredire delle scienze, della tecnica e le continue attività di ricerca umane, in ogni campo e direzione, possono essere considerate una conseguenza della "necessità" umana. Questa è quindi intesa in tale campo come necessità mentale, come bisogno di colmare l'insaziabile sete di sapere dell'uomo e di fornire le risposte alle domande esistenziali che da sempre attanagliano la sua mente.
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